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“Un posto al sole è unico” Marina Tagliaferri, volto storico dell’amata soap, presenta il suo libro

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oce calda. Viso attraente che non disdegna espressioni simpatiche espressioni buffe. Marina Tagliaferri entra da più di 27 anni nelle nostre case dal lunedì al venerdì a ora di cena vestendo i panni di Giulia Poggi in Un Posto al Sole, la soap di Rai3 venuta fuori da un’idea di Giovanni Minoli. Un progetto pionieristico, un azzardo vinto che ha portato tanta fortuna, creatività e la formazione di tanti talenti tra autori, attori e registi, contribuendo a poco a poco immaginare Napoli come il punto di riferimento per chiunque faccia cinema e serie tv. Se si parla di pionieri, bé Marina Tagliaferri lo è. Lei, Patrizio Rispo, Marzio Honorato, Alberto Rossi, se non per brevi periodi di assenza, ci sono sempre stati da quando l’avventura di Un Posto al Sole è iniziata.

Lei ha cesellato Giulia Poggi, l’ha arricchito, l’ha sfumato contribuendo a non stancare mai di una soap ce in Italia non ha pari per la sua longevità e che mantiene sempre vivo l’interesse del pubblico perché Un Posto Al sole è una finestra sull’attualità, aderente a ciò che capita nella vita. Le storie sono in continuo aggiornamento ei personaggi con le loro vicende sono specchio della quotidianità e delle esistenze di tutti, così come Giulia Poggi, un’assistente sociale che è in prima linea per le e con le donne, infatti è alla guida di un centro antiviolenza.

Ma un successo di così lunga data lo si deve anche ad attori della pasta della Tagliaferri che è da 50 anni sulla scena e che viene dal teatro lavorando con l’aristocrazia della recitazione da Vittorio Gassman a Carmelo Bene e formandosi nel tempio della recitazione attoriale italiana l’Accademia Silvio D’Amico. Per dirla alla sua maniera la vita è fatta di continue slide door che nel suo caso sono state determinanti e in modo preminente tanto che decide di raccontarle nel suo secondo libro, Un posto in scena edito dalla Giannini Editore, in cui parla della sua vita e di teatro che ha sbaragliato la sua esistenza per mezzo secolo fino a portarla su Rai3 in Un Posto Al Sole, entrando a pieno titolo in uno dei capitoli della storia della televisione italiana.

Nasce a Roma ma ormai è innegabile che Marina Tagliaferri sia napoletana di adozione. Ecco che sarebbe stato assurdo non presentare Un Posto in Scena a Napoli. Per farlo sceglie il palco di un teatro, quello del Sannazzaro, del resto, è un libro sul teatro. A sostenerla ci sono alcuni dei suoi colleghi e ormai amici di Un Posto al Sole come Michelangelo Tommaso e Patrizio Rispo. In prima fila c’è anche Giovanni Minoli. Accanto a lei ci saranno Antonio Parlati, Direttore della Rai di Napoli, l’attrice Miriam Candurro, a cui ha scelto di affidare le letture. Oltre a condividere il set di Un Posto al sole, con la Candurro condivide anche la passione per la scrittura, anche lei alterna la carriera sul set con quella di scrittrice.

La sua voce rende vive le parole di quelle pagine che evocano gli incontri importanti, la scelta di impegnarsi per entrare in Accademia dopo il diploma in ragioneria e cosa significa l’abnegazione per il teatro e la recitazione. Via via che Miriam Candurro scorre le pagine che evocano parte della sua vita, abbassa lo sguardo, lei vuole aggiungere poco, vuole fare un passo indietro, vuole che il libro ora parli che racconta scena e retroscena della sua lunga ed intensa carriera teatrale, dove la recitazione è uno dei pochi modi per entrare in connessione con la parte più profonda di noi, il nostro “Sé”. Accanto al teatro c’è l’Italia della sua adolescenza dove da sfondo ci sono gli anni della contestazione, in cui anche i movimenti del femminismo prendo sempre più piede. C’è l’infanzia, l’adolescenza, gli incontri con i mostri sacri con cui ha diviso la scena in cui passione, carriera vanno di pari passo con la sua vicenda personale.

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Nicola Caputo candidato alle Europee resta seduto sulla poltrona di Assessore Regionale

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NAPOLI – È già cominciata la campagna elettorale per i candidati al Parlamento Europeo e tra i candidati della Campania si può scorgere il nome di Nicola Caputo tra le file di Stati Uniti d’Europa la lista nata dalla fusione di Renzi ed Emma Bonino.

Nicola Caputo, ad oggi rappresenta i voti del Presidente della Regione De Luca, dato che il Governatore ha deciso di “pesarsi” come si dice in gergo, per una sfida a sfondo regionale, proprio contro il suo partito che, come tutti sanno, è stato l’artefice dei primi bastoni messi tra le ruote alla sua lotta per il terzo mandato.

Quindi De Luca contro il PD di Raffaele Topo, altro elemento di spicco della Campania, preferito dal PD insieme alla Picierno, Decaro e Sandro Ruotolo.

Ieri è stata la giornata del primo annuncio di Nicola Caputo attraverso i social, dove informa i propri fan del cambio strategico della Comunicazione, col quale si è deciso di usare i propri social solo ed esclusivamente per comunicazioni elettorali, accantonando per adesso la comunicazione istituzionale dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania.

“Le istituzioni sono una cosa seria, alta, solenne e vanno rispettate, così come le elezioni sono il momento più alto dell’esercizio della democrazia: per questo ho inteso come deontologicamente corretto interrompere l’attività di comunicazione istituzionale relativa all’Assessorato.

Ho servito le istituzioni sempre – prosegue l’Assessore – con il massimo della passione e della abnegazione, cercando di rendicontare quanto facevo tutti i giorni. L’ho fatto sia da Parlamentare europeo che da assessore regionale (ben 914 Agridiario e 156 AgriWeekReCap) senza mai confondere l’attività istituzionale con quella politica.

Con la stessa trasparenza, senso delle Istituzioni e onestà intellettuale – conclude – ho deciso di non confondere il Nicola Caputo candidato con il Nicola Caputo assessore”.

Queste alcune parole del post pubblicato ieri da Nicola Caputo. L’Assessore parla di deontologia, trasparenza, senso delle istituzioni e onestà intellettuale. Praticamente tutti valori di una perfetta democrazia usati in un solo post. Peccato però che il senso di democrazia vorrebbe che l’Assessore sia messo alla pari dei suoi competitor e non quello di rivestire una carica istituzionale in campagna elettorale, la quale carica, indiscutibilmente determina un vantaggio rispetto ai concorrenti, dato che in questo mese, si potranno continuare a dare risposte “politiche” agli amici e agli amici degli amici come già successo, forse inconsapevolmente, con uno dei suoi staffisti, ma questo ve lo racconteremo in un altro editoriale.

Praticamente l’Assessore Nicola Caputo, sta conducendo la campagna elettorale per le europee stando “seduto a cavallo” – come si dice in gergo politico – e poi parla di democrazia, senso delle istituzioni e trasparenza. Avrebbe fatto davvero questo se si fosse dimesso da Assessore regionale. Tanto é vero che chi comincia a leggere il suo post, nelle prime battute, crede proprio di stare lì a leggere delle sue dimissioni, peccato però che la comunicazione era solo per avvertire che la sua pagina smette di essere istituzionale per diventare promozionale. Peccato per quelli che realmente sperano in un cambio di rotta della politica.

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Sciopero indetto da Vesuviana, C. Flegrea, Cumana ed EAV

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Lunedì 6 maggio 2024, ci sarà uno sciopero di 24 ore proclamato dall’Usb.
Le ragioni di tale sciopero, che paralizzerà parzialmente la viabilità campana, sono da ricondursi ai problemi relativi alla sicurezza e al benessere di lavoratori e cittadini, dalla manutenzione dei treni e degli autobus, all’adeguamento dei contratti.
Durante lo sciopero di Lunedì 6 maggio, saranno ovviamente garantite alcune corse per la Circumvesuviana.

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Fondi Ministero della Cultura: 34,3 milioni alla Campania

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Quasi 236 milioni di euro a favore del patrimonio culturale italiano. È la notizia arrivata oggi dal ministero della Cultura dopo la pubblicazione di un decreto firmato dal ministro Gennaro Sangiuliano. I fondi riguardano il triennio 2024-2026 e interessano i settori dei beni archeologici, a cui sono riservati circa 15 milioni, delle belle arti e il paesaggio, che ricevono 27,2 milioni di euro, e dei musei, a cui arrivano quasi 12,5 milioni. A questi, si aggiungono gli archivi con 3,7 milioni e le biblioteche con 5,4 milioni di euro. 
La Campania riceverà 34,3 milioni di euro, a fronte di 125 progetti finanziati; seconda tra le regioni più finanziate dal ministero della Cultura. Gli stanziamenti saranno particolarmente cospicui per le belle arti e il paesaggio con 45 interventi che verranno realizzati con 19,6 milioni di euro. 

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